giovedì 11 aprile 2013

Parolacce

Questa mattina mentre le bimbe scendevano a fare colazione Eleonora si è accorta di aver dimenticato in stanza una cosa, e così le è scappato un "tusan också" (letteralmente "mille anche"), parola innocente, ma che in realtà imita quasi il suono di quella che in svedese sarebbe una parola meno fine. Sofia, che le stava dietro, ha ripetuto immediatamente "tusan också" suscitando l'ilarità mia e di Anette, che dopo aver riso abbiamo rammentato a Eleonora che Sofia la copia in tutto e impara tutto quello che lei dice.

La cosa mi ha fatto anche realizzare che né Eleonora né Sofia conoscono le parolacce in italiano. A parte qualcuna leggera che mi può essere scappata guidando, il fatto di non andare né all'asilo né a scuola in Italia (oltre al non guardare talk show italiani) fa sì che in questo il loro vocabolario italiano sia molto più scarno di quello dei loro coetanei italiani. Gliene insegno qualcuna o aspetto che facciano la figura delle educande pudiche quest'estate in spiaggia quando le sentiranno dire da altri bambini e ne chiederanno il significato?

25 commenti:

  1. Magari, finora non si sono fatte beccare. Nell'interesse dell'armonia familiare, io aspetterei quest'estate.

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    1. Comunque, quale sarebbe il termine nascosto, o non è pubblicabile sul tuo blog?

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    2. Sulle note del "Rock di Capitan Uncino"...

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  2. MA! NELLA PATRIA DEI MOBILI FAI DA TE! Non dirmi che non ti sei MAI martellato un dito davanti a loro!!!
    perché le parolacce è bello impararle in un contesto, altrimenti non vale!
    eheheheh
    ;-)
    Barbara

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  3. mi accorgo solo ora che hai tolto il captcha!
    FINALMENTE!
    Brao vecio!

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    1. Domando scusa a Fefo, ma a me sta cosa del captcha che da noia non la capisco proprio.
      Lo ho tolto dal mio blog per qualche settimana per una discussione altrove e mi sono ritrovata spam a tutto spiano. (Per di più ero anche impossibilitata a liberarmene in tempi brevi causa guasto pc)
      Tolto che io la faccio passare la voglia alla gente di lasciarmi commenti, ma quello non c'entrava con la discussione.

      Lo ho rimesso, tanto chi non ha tempo per scrivere qualche lettera e numero per lasciarti un commento deve tenerci proprio tanto a lasciartelo.
      Lo so, potevo scriverci un post da me ed evitare il commento qui.
      Per quello mi scusavo all'inizio del post.
      ^_^

      PS: no Fefo niente lezioni di parolacce, le impareranno anche da sole, purtroppo. ;-)

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  4. Carino il dilemma "al rovescio" :)

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  5. si dice: "impara l'arte e mettila da parte"

    varrà pure in questo caso?.. bho?!
    ..certo che però le lezioni le vedo una soluzione esagerata... no???
    non è che si sta facendo prendere un po'la mano dall'apprensione genitoriale ??
    ... chi lo dice che va insegnato tutto a tavolino?
    ci sono casi in cui spiegare tutto o tenere tutto estremamente sotto controllo non è necessario.
    .. la vita è sempre la scuola più entusiasmante.
    Non ultimo, in merito ai "talk show italiani", mi permetto di spendere due parole... non so cosa arrivi in svezia della TV italiana, ma pur concordando che talvolta la qualità dei contenuti è bassina, non è tutto da buttare, pensarlo è un'offesa all'intelligenza degli italiani.
    Grazie Sig. Stefano per allietarci con i suoi scritti e scusi le mie parole se le trova inopportune o inappropriate ma stavolta mi sono sentita un po' maltrattata.
    Son lieta che lei abbia trovato la felicità in quel di Svezia ma non ci bastoni troppo giudicando noi e la sua terra, mi creda, son pochi quelli che ci possono insegnare qualcosa.

    Nel salutarla le ricordo un vecchio proverbio che certo conoscerà:
    "Se sparta piange Atene non ride"

    Sonia

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    1. Ma io sono orgoglioso di essere italiano e alle mie figlie (ma anche a mia moglie e agli amici) insegno volentieri la nostra storia e la nostra cultura. Però non si può negare che ci sono diversi programmi con ospiti che urlano come dei pazzi insulti e parolacce, senza niente togliere ai molti conduttori seri. Era solo una battuta :)

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    2. Sono sicura che è del tutto in buona fede nel suo scritto, e lei spero capisca il mio, mi scuso ancora, ma il fatto che abbia abbinato:
      talk show italiani-scuola = parolacce
      (anche se per certi versi le do ragione al 100%) mi ha pesato e da italiana mi son sentita un po' discriminata.

      Gli italiani hanno certo dei difetti ... (uno di questi è la poca memoria storica) ma mi creda quello che si vede in televisione non corrisponde alla totalità nè alla maggioranza degli italiani qui, almeno questo le posso testimoniare con la mia esperienza.

      Nello specifico le scuole materne ed elementari sono tra l'eccellenza in europa, ed è un dato statistico.

      ... che poi ci siano pochi mezzi e le strutture siano discutubili è un altro discorso.

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    3. I talk show italiani sono pieni di parolacce. Gli italiani dicono un sacco di parolacce, in media, molto di piu' che in altri Paesi. Non capisco perche' sentirsi offesi da questa verita'. magari lei non ne dice mai di parolacce, ma se cammina per strada sentira' certamente un sacco di gente che lo fa. Non so se sia un bene o un male, non credo neanche che sia un problema di morale. E' uan questione di costumi.

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    4. Rispondo al mio interlocutore - amaranta -
      più per segno di rispetto, che per necessità di replicare.

      In riferimento a 2 punti del suo commento:

      1) - "Gli italiani dicono un sacco di parolacce, in media, molto di piu' che in altri Paesi" -
      [cfr.Amaranta 12 aprile]

      premesso che: non ho dati statistici sull'uso di parolacce "Italia:Resto del mondo" (e non sono nemmeno interessata ad averlo) nell'impossibilità di poter smentire o constatare questa sua affermazione mi limiterò a prenderne atto.

      Lei nella sua affermazione ritiene di avere una verità indiscussa in mano ?!
      Io francamente non la condivido, e lo dico apertamente a chiari lettere e spero di non essere la sola.

      2) - "se cammina per strada sentira' certamente un sacco di gente che lo fa." - [cfr.Amaranta]

      Concordo, c'è stato certamente un innegabile peggioramento in questi anni, ma la maggioranza non corrisponde a quello schema .. essi sono una minoranza che stride e quindi si nota.


      Detto questo, preciso:
      quello che stupisce me è sentre quasi un rimprovero per un'affermazione(la mia)fatta a difesa, quasi fosse un affronto non riconoscersi e non riconoscere questo paese in quanto si poteva ravvisare in quel concetto fatto certo in buona fede ma che non lasciavano adito a dubbi sulla critica aspra e negativa che mi hanno portato a replicare perchè immeritata.

      Resto convinta che ognuno di noi è il risultato della sua storia, delle sue occasioni e sopratutto delle sue scelte e che solo la maggioranza determina un costume o una tendenza in un paese.

      Ho concluso, grazie per l'attenzione.
      Sonia





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  6. spiaggia italiana... piccole educande mezzo svedesi... uhm, quanti secondi pensi che possa resistere il loro vocabolario pulitino? io scommetto che a metà mattinata avranno già il gergo dei camalli.
    e se sono parole troppo brutte, basta non dar loro peso, non ripeterle, e vedrai che avranno perso il loro fascino una volta decontestualizzate.

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  7. Ecco invece i miei figli le impareranno sicuramente da me, non riesco proprio a trattenermi alle volte, mannaggia!!!!

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  8. noi in casa non siamo abituati a dir parolacce, ma alla fine di un'estate passata all'ombra della rete da beach volley la mia piccolina bestemmiava ogni due per tre... basta non dargli peso, non ripeterle e piano piano escono dal lessico.

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  9. Io sono nella fase avanzata, ovvero della spiegazione del significato. Ma perché i miei hanno otto e dieci anni.
    Aspetterei se e quando le diranno o ti chiederanno chiarimenti.
    Roberta

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  10. Nei programmi televisivi italiani le persone si dicono un sacco di parolacce e urlano. Magari se ci sono dei bambini che guardano la televisione imparano queste parole e le poterbbero anche dire a scuola e insegnarle agli altri bambini! Le parolacce non dovrebbero esistere!

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  11. Ciao Stefano, sai dirmi le festivitá che si celebrano in Svezia?

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    1. Quelle ufficiali della scuola le trovi qui
      http://www.stockholm.se/ForskolaSkola/Grundskola/Terminer-och-lov1/
      In alto a destra c'è il pulsante translate e puoi scegliere l'italiano

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  12. Ho provato a cercare il sito che mi hai dato su google,ma non dà alcun risultato,grazie lo stesso. Mi organizzerò in un altro modo.

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    1. Basta copiare e incollare tutto il link nel browser (nel campo dove scrivi l'indirizzo da visitare)

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  13. Direi che in fondo non sono proprio così fondamentali...;-) Inoltre pochissimi di noi le hanno imparate dai propri genitori. Quindi, se proprio capiterà di sentirle, non credo sarà una lezione tenuta dal papà o dalla mamma, ma piuttosto da un amichetto di lingua piuttosto lunga.

    Semmai ai genitori tocca l'imbarazzo di una parolaccia detta in un momento poco opportuno o delle spiegazioni. Ecco, di quello c'è da temere! ;-)

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