giovedì 28 ottobre 2010

Un'immagine dice più di mille parole

Oggi all'asilo aperto c'era la possibilità di dipingere (con i colori allo yogurt) e quindi vai con Sofia artista!
Superata la non banalissima operazione di metterle il grembiule eccola seduta sul seggiolone davanti ad un foglio bianco con un po' di vernice blu ed un po' di vernice rossa. Dopo qualche istante di titubanza PAM! la prima manata...poi PAM! la seconda, e poi via con gesti alla "dai la cera - togli la cera" di karatekidiana memoria (ma si può dire karatekidiano?).
Sofia affascinata! Ad ogni movimento della mano la carta si colora. E quando una mano passa dov'è passata l'altra compare un nuovo colore (il viola).
Poi la scoperta finale...il colori si possono mangiare!!
Visto che non riuscirei mai a descrivere a parole il risultato meglio mostrarlo.

13 commenti:

  1. Falle capire ora che non tutti i colori sono mangiabili... la trovo abbastanza rischiosa questa cosa, non trovi ?

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  2. Non fare il genitore italiano iperprotettivo ;-)
    A questa età assaggiano tutto, anche la sabbia, ma lei non verrà mai lasciata da sola con colori non commestibili finché non sarà in età adatta a capire.
    Lo stesso gioco lo fece anche la sorella maggiore che fra poco compie i cinque anni e non abbiamo avuto problemi, tranne forse quello che lo yogurt non lo mangia più...ma non credo che le due cose siano collegate.

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  3. Ti ho appena scoperto e ti ho letto tutto d'un fiato e,credimi,non mi capita spesso.
    Trovo il tuo blog bellissimo, molto tenero ma anche interessante. E direi idilliaca la vostra situazione...non solo familiare, ovviamente.
    Se anche non l'avessi detto si capirebbe subito che non vivi in Italia, dove i papà spesso si arrabattano per mandare avanti la famiglia...figuriamoci godersi i figli come fai tu essendo pure pagati. Delle mamme che rientrano al lavoro dopo la maternità non ne parliamo proprio.
    Leggerti trasmette una strana tranquillità...
    Un saluto da una tua nuova lettrice.

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  4. Ops, google non mi fa aggiungere ai tuoi lettori...ci provo domani.
    Buonanotte

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  5. Grandeeee Sofia!! fallo anche a casa con il ketchup sui muri! :-)

    Forse per i lettori italiani d'italia bisogna spiegare cos'e' "l'asilo aperto"...

    /Alessandro

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  6. Fatto. E grazie per il commento :-)

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  7. Ciao Stefano.
    Mi unisco alla signora di sopra e mi congratulo con te per ciò che ci racconti. O meglio: per il fatto di raccontarcelo, di condividerlo. La possibilitàà che hai di vivere quest'esperienza è merito dello Stato in cui vivi. Complimenti alla Svezia, dunque!
    Provo una profonda commozione per ogni post: sono italiano, perciò (quant'è triste ciò che sto per dire?!) non sono abituato a uomini che dopo la nascita di un figlio scoprono un nuovo ruolo di sé, nuove emozioni, che considerano la paternità un'esperienza scelta, e in quanto tale, godibile.
    Inoltre. Ho appena ventidue anni, ho una storia da più di due anni, e con il mio compagno ci chiediamo spesso:"Cosa riusciremo a fare noi qui?".
    Il tuo blog mi fa ricordare che, male che vada, mondi migliori esistono, e impegnandoci, presto o tardi, anche l'Italia potrà essere chiamata Stato.

    Amedeo

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  8. @ Amedeo: signora? no ti prego...se proprio vuoi, chiamami Rory :-)

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  9. Che bella idea!!!!!
    I colori allo yogurt...
    sgraffigno un po' di A3 dalla stampante dell'ufficio e poi corro a casa a sperimentare con le mie Picasso e Dalì!
    Ti farò sapere del risultato!

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  10. @mamma non basta Allora d'ora in poi sarai Rory! ;-)
    Amedeo

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  11. @ Amedeo: perchè non riesco a visualizzare il tuo profilo? Non hai un blog? Ero curiosa...
    Puoi rispondermi sulla mail, così evitiamo di "disturbare" oltre Fefo :-)

    rorypangi@gmail.com

    P.s scusami Fefo...

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  12. Come anticipato, ho tentato anche io la strada della pittura con le bimbe, guarda qua: http://lemcronache.blogspot.com/2010/11/le-mie-macchiaiole.html

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  13. Colori allo yogurth? Ma li vendono già fatti o li fai "in casa"? così su 2 piedi quasi quasi domani smezzo un vasetto di yogurth e ci metto dentro un po' di coloranti per dolci che li ho lì e poi ci divertiamo un po'.

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