venerdì 23 agosto 2013

Primo appuntamento

Si è presentato sulla porta di casa assieme alla sorella minore, in una mano l'arco giocattolo e nell'altra una lettera. Mi ha chiesto di poter parlare con Eleonora. Noi stavamo cenando, ma si leggeva nei suoi occhi che avrebbe voluto evitare di aspettare. Appena Eleonora ci ha raggiunti le ha consegnato la lettera, poi fra il timido e lo stoico si è girato ed è tornato verso casa (che è a 25 metri dalla nostra). Nella lettera la richiesta di se le andava di andare ad un appuntamento con lui. Un veloce scambio di sms fra genitori ha concretizzato la cosa nel loro andare a comprarsi il gelato. Eleonora ha fatto letteralmente i salti di gioia. Nei suoi occhi una luce speciale. Ha finito la cena in un attimo ed è corsa verso la porta, premurandosi però di guardarsi allo specchio e di farsi un paio di complimenti.

Del primo appuntamento le rimane una moneta da una corona, visto che lui aveva 50 corone, i due gelati e due barrette Kinder sono costati 48, e a lui è sembrato giusto che dividessero anche il resto.


22 commenti:

  1. Wow, per lettera, che romanticone! Ma tu li hai pedinati?

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    1. No, abbiamo solo fatto insieme il pezzo di strada più trafficato mentre io e il papà di lui chiacchieravamo.

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  2. Che quadretto delizioso !!! Se lo ricorderà Eleonora questo primo appuntamento ?
    Forse lei no, ma tu sicuramente !!! :) bravo Papà!!!

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  3. il primo appuntamento non si scorda mai!!! :)

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  4. Che dicevi del gps? ;-)
    Annie

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  5. Ieri ho pianto alle prime scene del re leone, oggi piango per il primo appuntamento di eleonora, ma cosa mi succede??

    Magdalen + baby 11+3

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  6. Bellissima questa foto! E strepitoso lui con la letterina!

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  7. Meravigliosi! Bravo, fissa in qualche modo questi ricordi, sono preziosi!

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  8. Bellissimi! Bravi questi bambini svedesi,complimenti! Portare Eleonora a mangiare un gelato e una barretta Kinder fuori con un bambino della sua etá... Immagino l'emozione nella faccia di Eleonora. E poi la cosa che mi piace di più delle persone svedesi e della Svezia,é che é tutto più semplice rispetto all'Italia! Guarda,per esempio questi 2 bambini, il bambino va suonare a casa alla porta di casa vostra con una lettera in mano per Eleonora (in Italia giuro che non ne ho mai visti!!!),e poi di diviserai il resto (altra cosa stranissima in Italia,perchè tutti cercano di fregarti in qualsiasi modo). Magari in Italia un appuntamento con qualcuno avverrá a 17/18 anni.... Mila/2

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    1. Considerando il carattere di certe donne che ho conosciuto, neanche a 40.

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  9. No, magari a 17 18 anni proprio no, però su tutto il resto hai ragione. Non succede solo in Svezia, ma per esempio in Olanda è uguale e sono sicura nella maggior parte degli altri paesi, le cose sono più semplici e naturali, qui qualsiasi cosa diventa complicata, difficile, ci si lamenta, si critica sempre e si perdono di vista le cose importanti e spontanee. Qualsiasi cosa si faccia diventa un pretesto per ostentare e farsi vedere e alla fine non ci si diverte, non ci si rilassa, si sta sempre in tiro. Un mio amico polacco ogni tanto mi dice "su certe cose voi italiani siete proprio strano, vi fate tanti problemi e rinunciate a delle cose per dei motivi assurdi.
    Scusami Stefano se ho approfittato del tuo spazio, ti leggo sempre e mi piace, sempre che ti faccia piacere, che si possa approfondire e prendere spunto dai tuoi racconti per scambiare qualche opinione.
    Flora

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    1. Sono d'accordo con Mila/2 e Flora. Isabella

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    2. Io no, non lo sono per niente.
      Leggo da mesi e me ne sto sempre zittina. Penso alle grandi differenze di cultura e tradizioni che ci sono tra i due paesi, l'Italia e la Svezia, innegabili.
      Ma penso anche che continuare a sostenere che all'estero sia tutto meglio che da noi, francamente, mi sembra talmente eccessivo e falso che proprio non ne posso più di starmene zitta.
      La spontaneità nel fare le cose ed il non ostentare, per esempio, non è una questione di nazionalità, ma di individuo: se vuoi essere spontaneo lo sei in Italia, in Texas, in Nepal, in Svezia ed in Niger. E vale anche per tutto il resto.
      Cerchiamo di guardare in modo positivo al nostro paese, invece che affossarlo continuamente in un confronto così smaccatamente esterofilo.
      Scusa Stefano, il tuo post meritava sicuramente una tenerezza ben maggiore di questo sfogo, ma proprio non ce l'ho fatta stavolta!

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    3. Fino al 1994 la pensavo come te,invece ora tutto sta andando storto nel nostro Paese. Ne usciremo con qualcosa di positivo?

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    4. Sono pienamente d'accordo con Alahambra
      Paola

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  10. una tenerezza infinitaaaaaaaaaaaa!!!!
    che bello!

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  11. Molto carina la cosa. Però io ricordo con ribrezzo il giorno alla scuola elementare quando il bambino che mi stava più a cuore mi regalò un anellino di plastica. Mi sembrava avesse "sporcato" qualcosa.
    E poi non c'è il rischio che, se ad 8 anni si parla di primo appuntamento, a 12 voglia uscire da sola?
    E se il bambino dopo questo primo, scrive lettere per un secondo, terzo appuntamento? Non è meglio dire ai bambini di non usare il linguaggio dei grandi, che tra bambini non ci sono strette di mano e gelati in coppia, ma tutto rimane sul piano dell'amicizia? Nel senso, giocare assieme, studiare assieme, ma senza mimare il mondo degli adulti.
    Non sono critiche, resto sempre su un piano di scambio costruttivo di opinioni, ma, per esempio, se anche altri bambini le iniziano a scrivere lettere, poi lei rifiuta quelli che non le piacciono... risultato bambini dal cuore infranto e una bambina troppo piccola per essere già consapevole del potere femminile. Mi sembra si corrompa l'animo e l'innocenza di questi bimbi, parlando loro di sentimenti da adulti. Non so, pareri, sensazioni a pelle.

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  12. Rispondo anche io a pelle. Mi sa che a 12 anni anche io uscivo già da solo, sotto forme controllate (tipo gelataio in piazza e cose simili). È chiaro che a 7-8 anni c'è solo amicizia. Non c'è stato nessun discorso sui sentimenti, nessuna parola che potesse far pensare ad altro. E comunque anche le bambine ci rimangono male se c'è il bambino che non ricambia, quindi non so se parlerei di "potere femminile".

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