martedì 18 marzo 2014

Un giorno da contadina

Oggi Eleonora è andata in gita a Överjärvagård, una specie di cascina dov'è stata ricreata la vita contadina degli anni '20, e dove i bambini hanno potuto conoscere e provare la vita dello statare, che era una figura contadina che poteva abitare, con la propria famiglia, presso il proprietario dei terreni e che riceveva vitto, alloggio e un pagamento spesso sotto forma di beni anziché di denaro (ad esempio una - minima - parte del raccolto, della legna, ecc.). La famiglia contava spesso 8-10 figli, abitava sovente in una stanza sola, i bambini andavano a scuola e la moglie dello statare non era costretta a lavorare, ma normalmente si occupava ad esempio della mungitura per guadagnare qualcosa di extra.
Eleonora e i suoi compagni di classe hanno così provato a mungere una mucca (finta), falciare l'erba, prendere le uova dal pollaio e filare la lana. Vestiti come a quei tempi hanno poi costruito dei giocattoli usando del legno di betulla.
Alla fine poi una merenda "di lusso" dell'epoca: una bella mela caramellata!

8 commenti:

  1. Che bella gita!!! :)
    I lavori manuali: tipo mungere una mucca, prendere le uova dal pollaio.. Sono molto belli.

    Ps. Mio padre aveva 9 fratelli/sorelle, e proprio mio padre, perché non c'era più posto in famiglia per un altro bambino, é stato venduto a una zia.

    Pss. Ma all'epoca avevano le mele caramellate?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ehm... venduto?

      sia lo zucchero che le mele esistono da secoli ;-)

      Elimina
    2. Sì, venduto.
      Cose senza senso, come nel 1600!!!!

      Elimina
    3. Confermo.. Mio suocero, uno di sette fratelli, é stato "passato" in adozione ad uno zio senza figli e un altro fratello spedito dai francescani... E non ti parlo di millenni fa se consideri che mio suocero non ha nemmeno 70 anni!
      Annie

      Elimina
  2. Ciao Fefo,
    Ti leggo da un sacco di anni. Bellisimo blog, sempre una fonte di ispirazione.
    Domanda non strettamente legata a questo post, sembra che tu e tua moglie riusciate a fare cosi’ tante cose in una giornata. Ma a che ora finite di lavorare? Mio marito (svedese) mi dice che in Svezia non e’ poi cosi’ diverso da altrove. A me sembra di no. Cioe’, ad esempio noi a Londra, ok possibilita’ di lavoro da casa e io part time verticale (4 days a week). Turni tra me e mio marito (uno inizia presto la mattina e finisce presto la sera e viceversa), c’e’ sempre di mezzo un’ora di tragitto (2 ore totali al giorno) e un lavoro (management consultants) che vuol dire che se esci alle 5 (e arrivi a casa alle 6), poi alle 8 (molto spesso) riprendi a lavorare. E’ molto diverso in Svezia?
    Da neolaureata ho fatto uno stage a Stoccolma, mi ricordo che gli svedesi uscivano dal lavoro a un’ora che a me sembrava abbastanza presto. All’epoca pensai che fossero pigri (!!??) e, reduce da mentalita’ milanese che certo a lavorare 7 ore al giorno non si va molto lontano (almeno sul lavoro). A distanza di 12 anni mi sono ricreduta :-). 
    Tanti saluti dalla Svizzera dove ci siamo trasferiti da pochissimo!
    Alessandra

    RispondiElimina