domenica 13 febbraio 2011

Bonus parità

Nel mucchio della posta c'è una busta colorata che è impossibile non notare. La apro ed è il modulo per il "bonus parità". È un modo per incentivare che entrambi i genitori prendano il congedo parentale per più del minimo. Ho quindi scoperto che in pratica, per ogni giorno che ho fatto in più dei 60 giorni riservati a me, c'è un bonus (di una decina di euro al giorno) che cresce progressivamente e raggiunge il massimo per le coppie che dividono il congedo esattamente al 50%. Ho scoperto anche che per Eleonora che il papà stia a casa è una cosa naturale. L'ho scoperto mentre stavamo (finalmente) quasi finendo la casa delle bambole che stiamo costruendo insieme. Mentre discutevamo del cosa succede nelle varie stanze lei mi ha spiegato che in una c'è Ken che gioca con i bambini. "E Barbie" e ho chiesto? "È al lavoro" mi ha risposto.

7 commenti:

  1. Il congedo parentale in Svezia non sarà obbligatorio, ma direi che è molto incentivato! Scusa ma mi viene un po' da ridere e un po' da piangere se penso a come funziona invece qui in Italia :-(

    Così come quando dalla Francia mi hanno scritto, chiedendomi conferma delle ore di lavoro effettuate in un determinato anno, dal momento che secondo i loro calcoli sulla mia dichiarazione dei redditi abebo guadagnato meno del minimo ritenuto "vivibile" e quindi avevo diritto a un'integrazione. Integrazione arrivata tramite assegno per posta regolare esattamente dopo 3 mesi dalla mia conferma.

    Alla scorsa dichiarazione dei redditi, invece, qui in Italia, poiché in un anno ho cambiato 3 datori di lavoro e ho presentato 3 CUD, ho dovuto pagare 700€ perché loro hanno dovuto fare 3 conteggi diversi!!! Non solo ho avuto la sòla di dover ricominciare tutto per 3 volte in un anno, ma sono stata anche penalizzata!!!

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  2. Porcamiseria ma in che posti vivete!!!!! Svezia, Francia ma che è il paradiso!!!! Qui dopo la prima figlia, mia moglie ha fatto i primi 6 mesi al 30% di stipendio, poi si è dovuta metter in part time (-35%) e devo pagare 350E per l'asilo privato perchè quelli pubblici sono inutilizzabili per chi lavora. Ci prendete su? faccio il maggiordomo, lavo, cucino, stiro...... (p.s. la mia laurea in ingegneria la butterei nel....)

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  3. Che amarezza... e che fortuna per voi!!! Poi ci chiediamo perchè i nostri figli crescano già con i pregiudizi sessisti... Per le mie bambine nella casetta delle bambole papà lavora al computer e mamma cucina...

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  4. Io pure invidio tantissimo Fefo, da quando sono rientrata in Italia mi sono resa conto della grande differenza che c'è negli altri paesi. Poi, per carità, le magagne stanno ovunque.Solo che quando si tratta di diritti e di "supporti" pro famiglia, noi siamo indietro anni luce...poi ci rimporverano perché non facciamo figli.
    So che in Olanda gli asili non chiudono in estate, le maestre semplicemente vanno in ferie a turno, evitando alle famiglie il dramma dei mesi "da tappare"; inoltre, sempre in Olanda, lo Stato paga i nonni un tot al giorno e a nipote se se ne prendono cura e in questo modo non gravano sugli asili pubblici.
    Altra chicca: un tipo si è trasferito in Nuova Zelanda, lavorava nell'informatica ed era specializzato in programmi che lì erano ancora nuovi, quindi molto richiesto. Inizia a lavorare coi ritmi italiani, fino alle 7/8 di sera. Dopo 15 giorni il suo capo lo prende da parte e gli chide discretamente se va tutto bene, se si è inserito bene, se per caso ha problemi a casa, con moglie e figli. Lui stupito dice che no, grazie ma va tutto splendidamente. Allora il capo, un po' ridendo e un po' seccato, gli chiede perché cavolo non se ne va a casa alle 17 come tutti. Che se rimane a lavorare fino a tardi, anche lui, che è il capo, è costretto a restare lì per non sembrare da meno, e che soprattutto a lungo andare il suo mancare troppo da casa creerà problemi di scontento in famiglia e un impiegato che ha problemi in famiglia è distrattoe preoccupato e rende meno a lavoro, quindi che facesse il santo favore di staccare all'ora prestabilita e andasse a godersi la famiglia!!!

    Di contro, una mia cara amica, livello quadro cone sperienza a livell internazionale in Formula 1 e nel settore comunicazione di Renault, rientra in Italia e va a lavorare per un noto gruppo editoriale, responsabile della comunicazione. Rimane incinta, 6 mesi di maternità (invece dei "regolari" 5) e al rientro le chiedono gentilmente di firmare un accordo di dimissioni allo scadere dell'anno della bambina, perché in sua assenza le sue assistenti se la sono cavata egregiamente e dato che stanno pensando a un riordino del personale possono fare a meno della sua figura.

    Dobbiamo aggiungere altro sul nostro Bel Paese?!

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  5. Bellissima l'osservazione della piccola Eleonora su Barbie. Questa è la grande conquista: crescere i bambini con la "consapevolezza" che ciò che fa mamma può benissimo farlo papà...senza alcuna differenza.
    Qui da noi?? Utopia!

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  6. Io spero che presto anche il mio bambino mi faccia gli stessi ragionamenti che Eleonora fa a voi. Intanto cerchiamo di educarlo alla PARITA' e mi sembra che gli venga spontaneo: lava i piatti con noi, spazza, apparecchia e molte altre cose ancora. E lava i denti alle sue bambole prima di andare a dormire (avete capito bene: bambole per un maschio, perché il suo papà non si prende cura di lui? e lui non imita il suo papà quando si prende cura delle sue bambole?)

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  7. sono assolutamente d'accordo che in Italia le famiglie non sono supportate e che quello che ci racconta Stefano sembra essere fantascienza ma a volte dovremmo cominciare noi in casa. Molte volte sento dire alla mamma stessa che lei deve cucinare pulire e che il papà poverino lavora (quando anche lei fa lo stesso...). e poi mi sento dire che sono fortunata perchè mio marito ed io facciamo tutto al 50%. è vero, lo sono, ma i patti sono sempre stati chiari e non c'è mai stato dubbio in casa che certe cose spettino solo alla mamma in quanto tale. anche il papà è "in quanto tale" e la pupa cresce sapendo che mamma e papà sono interscambabili. e questo non vuol dire essere femministi: siamo in due, entrambi lavoriamo ed entrambi abbiamo preso la decisione di avere una famiglia. ovvio che poi se uno lavora di più non gli/le si può chiedere l'impossibile, ma i week end si....!!!!!!

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