venerdì 25 febbraio 2011

Sbagliando s'impara

Ultimamente Eleonora ha un nuovo gioco preferito per il computer. È un cd-rom della Pimpa con un gioco interattivo. Le prime volte, repetita iuvant, giocavamo sempre insieme. Adesso invece alterna volte nelle quali vuole giocarsi da sola a volte in cui giochiamo insieme. Ieri sera c'è stata una combinazione. Prima abbiamo giocato insieme, poi mi ha chiesto di giocare da sola. Ecco che mentre cercavo di leggere il giornale prima che Sofia lo facesse del tutto a brandelli sento che dal computer provengono i suoni di una risposta sbagliata dopo l'altra. Incuriosito, mi sono messo a giocare con Sofia in una posizione dalla quale potevo osservare ciò che faceva Eleonora. Dopo cinque minuti in cui costantemente sbagliava apposta le ho chiesto come mai lo stesse facendo. Lei mi ha risposto "voglio vedere cosa succede". Poi, metodica, è andata avanti per una mezz'oretta provando tutte le risposte sbagliate possibili sino a quando, terminata l'ultima risposta errata, ha detto soddisfatta "adesso ho finito!".

7 commenti:

  1. E' davvero una scena commovente.
    Voglio dire: io vedo sempre più di rado bambini e bambine che nel gioco ci mettono ancora la curiosità, la volontà di sperimentare, di esplorare. Si rischia sempre di osservare come ce la mettano tutta per vincere: questo, e solo questo, diventa lo scopo.
    Lei è geniale, davvero!
    Mi viene in mente come una persona che per me è stata importantissima mi rispose quando dissi:"Leggere Derrida per me è ancora troppo complesso. Non capirei nulla. Meglio rimandare." E lui:"ma scherzi?! E' un'esperienza fondamentale leggere qualcosa che non si capisce. Leggilo ora!".
    Micommuovo ancora.

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  2. è proprio vero, sbagliando si impara (io lo dico sempre agli studenti, ma gli adulti in genere si vergogna dei loro errori!), ma lei, ha ragione Amedeo, é geniale! Sempre più spesso si insegna ai bimbi anche piccolissimi che è importante il risultato, non il percorso, o come devon esser le cose. Aberrante, pedagogicamente e umanamente. Rimango sempre più favorevolmente colpita dalla vostra famiglia!

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  3. conosci questo sito ?

    www.maestroalberto.it

    non voglio fare pubblicità però ci sono spesso molte cose interessanti per i piu piccoli.

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  4. @Alberto Grazie. Ci vado stasera con Eleonora.

    @sorelleluce/Amedeo La cosa che mi ha colpito è che l'iniziativa è stata sua. Certo, altre volte le abbiamo detto "vediamo cosa succede se invece facciamo così", ma questa volta è stata tutta farina del suo sacco

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  5. behs e puoi vagliare tutte le possibilità, perchè non farlo? Ti ricordi i libro games? io prima lo seguivo come si doveva, poi iniziavo a leggerlo secondo le opzioni che non avevo scelto per vedere come andava a finire se avessi fatto le altre scelte.

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  6. @Stefano e tutti Scusate, so che questo non è il post più indicato, ma vorrei farvi leggere quest'articolo, se non l'avete già fatto. Lo trovo inquitante, davvero inquietante.

    http://www.corriere.it/cronache/11_febbraio_25/bambino-bestemmia-sapone_9a6f2cb6-40be-11e0-a0e9-e3433e14003f.shtml

    Inserirlo nel tuo blog lascia aperto uno spiraglio di speranza. Permettimi.

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  7. È piacevole poter vedere (in luogo e gioco protetti) come va a finire se si sbaglia.
    La curiosità di sapere, che ha portato i nostri antenati a sperimentare (magari in piccole dosi) e riconoscere il cibo buono da quello cattivo, tra le altre cose! ;-)
    È bello leggere di te, padre attento che la controlli senza darlo a vedere! :-D

    Sul fatto riportato dal Corriere, ho sorriso, al titolo (un po' meno per il fatto riportato, non condannando comunque le maestre, io avrei provato a correggere la madre) ricordo che era il metodo che si usava all'epoca della mia infanzia per toglierci il vizio di dire parolacce da parte di una suora dell'asilo(tenete presente che una volta anche "Porco cane" era considerato parolaccia) . . . quando i mie figli erano alle elementari e hanno iniziato a dire parolacce (un po' più pesanti delle mie) anch'io ho usato questo metodo, subito mi sono accorta che non si arrivava a niente . . . e ho lasciato perdere usando altri sistemi. Forse le maestre sono mie coetanee e è sembrato loro di fare una cosa "giusta" . . . Certo, tutti noi (uomi/donne, docenti/genitori/zii/nonni) dobbiamo tenerci aggiornati. Per esempio, sul fatto che tu Stefano, hai racontato degli schiaffi "fuorilegge" in Svezia, io ricordo che con la prima figlia usavo più spesso che con l'ultima gli sculaccioni, e poi, sia come zia e ora da nonna, per niente!
    È vero che un conto è un bimbo che hai in casa per qualche ora, un conto uno che magari ti esaspera tutto il giorno ... forse anche noi col crescere degli anni diventiamo più saggi! :-)

    Ciao, R

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