Mattinata in attesa del tradizionale cartone animato delle ore tre e dell'arrivo di Babbo Natale (ancora da decidersi chi lo farà, se nonno Bosse, zia Helena o mamma Anette). Sofia è vestita anche lei da Babbo Natale in un simpaticissimo completino rosso e bianco con cappellino e pon-pon che tiene in testa al massimo 30 secondi, poi se lo toglie e lo lancia per dare la caccia al gatto Simon (che si tiene a debita distanza dalla cucciola d'uomo).
La colazione tradizionale con risgryngröt (riso cotto prima per 10 minuti nell'acqua, poi lentamente per un oretta nel latte e quindi servito con zucchero e cannella) e prosciutto di Natale con senape dolce servito su pane scuro fatto da nonna Eivor è stata accompagnata dalla curiosità di Eleonora per le rime. Si, perché qui in Svezia è tradizione scrivere in rima il biglietto d'auguri che accompagna il regalo e quindi Eleonora, una volta capito il concetto di rima, ha iniziato a dire parole e cercare parole che facessero rima. Incredibilmente, da brava bilingue, è riuscita persino a trovare rime fra parole italiane e svedesi!
Mi sembra un lusso, dopo i giorni a casa fa solo, avere intorno Anette, zia Helena e nonna Eivor nonché nonno Bosse, anche perché zia e nonna fanno a gara per prendersi cura delle bimbe, proprio come a Milano nonna Marghe, nonno Carlo e zia Daniela. Viva la famiglia!
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